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Venerdì, 29 Marzo 2024
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I vincitori - Beni Culturali

Indice articoli

BENI CULTURALI

E.RI.SIST. S.r.l., Sesto Fiorentino (FI)
Museo Nazionale del Bargello a Firenze

 E.RI.SIST.

Un investimento particolarmente impegnativo, un’area estesa e articolata, aperta al pubblico, con la presenza di un numero elevato di opere d’arte e, infine, una complessità tecnologica non indifferente - che ha richiesto due anni di lavoro - poiché si trattava di integrare preesistenti impianti realizzati con diverse tecniche e inseriti in tempi diversi. E al tempo stesso di coordinare il reparto progettazione dell’azienda con un gruppo esterno di professionisti e con l’Ufficio Tecnico della Soprintendenza. Questi gli elementi distintivi di una realizzazione che ha collegato centinaia tra rivelatori, sensori, monitor e telecamere, in funzione anti-intrusione, rilevazione incendi e videosorveglianza su un’unica rete Echelon di centralizzazione degli allarmi, con una sorveglianza di 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno. E la giuria, scegliendo questa realizzazione, ha inteso focalizzare l’attenzione anche su un altro requisito, quello di un sistema integrato di tipo “aperto”che - secondo le richieste del committente - nascesse già in grado di garantire futuri aggiornamenti e implementazioni con altri sistemi di protezione facenti parte del patrimonio della città.

Telesystem, Giugliano in Campania (NA)
Arcivescovato di Aversa

 Telesystem

Il ricorso a sistemi anti-intrusione a onde radio si rivela adatto a edifici di pregio storico-artistico ma non sempre chi progetta e installa questa tecnologia conosce a fondo le difficoltà che possono derivare dalla consistenza e composizione delle murature ai fini di un’ottimale diffusione dei segnali. E non sempre riesce a risolvere questi problemi. L’azienda in questo specifico caso aveva verificato che i muri sia esterni che interni avevano un considerevole spessore, un fattore fisico di obiettivo ostacolo alla trasmissione costante e corretta dei segnali. D’altra parte la scelta di un sistema senza fili era resa necessaria dalla stessa tipologia dell’edificio, la Curia arcivescovile di Aversa e annessa chiesa, di grande interesse storico, sulla quale il committente chiedeva di non effettuare interventi murari. Una scelta obbligata che richiedeva un’ottima conoscenza delle tecnologie di comunicazione a onde radio e delle relative misurazioni e verifiche e un’oculata selezione di apparecchiature molto performanti.